__ | I COLORI NELL'ANTICHITA' ED IN ORIENTE | |||
La percezione e l'uso del colore varia moltissimo sia nel tempo, sia nelle aree geografiche. Benché fenomeni naturali come l'arcobaleno siano conosciuti in ogni epoca, non esisteva nel passato una definizione dei colori principali e delle loro mescolanze. I termini e l'estensione del vocabolario usato per nominare un colore derivano direttamente dall'esperienza: le popolazioni delle zone artiche hanno molti più termini di noi per descrivere le diverse qualità del colore bianco.
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La suddivisione in tre spicchi non è completamente corretta poiché il rosso veniva percepito come colore intermedio rispetto al bianco e al nero. |
Nell'antichità e sino al XIII secolo in Occidente i colori sono sostanzialmente solo tre. Questo non vuol dire che non esistessero altre tinte, significa semplicemente che non era importante nominare in modo diverso un verde rispetto, ad esempio, al blu. |
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![]() Per culture asiatiche, oceaniche o dell'Africa nera, a proposito di un colore, anziché il tono, è molto più importante sapere se si tratta di un colore secco o di un colore umido, di un colore morbido o di un colore duro ecc. |
Nella tradizione giapponese si riconoscono cinque colori "capostipiti" e nove colori secondari che derivano dalla mescolanza dei primari. |