LA STAMPA

La stampa ha origini antichissime e, come altre tecniche, è stata sviluppata in Cina a partire dall'VIII secolo.

Ogni procedimento di stampa ha avuto grande importanza poiché ha favorito la moltiplicazione e la diffusione delle immagini.

Grazie ai procedimenti di stampa molti artisti hanno mostrato particolari abilità ed hanno trovato modalità espressive ideali per valorizzare il loro tipo di segno.
Maniscalco - xilografia del 1568
Albrecht Dürer, 1504 bulino
Francisco Goya, 1798c acquaforte e acquatinta
Alfons Mucha, 1897 litografia a colori

la stampa in rilievo

Nei procedimenti di stampa in rilievo l'inchiostro si deposita unicamente sulle parti in rilievo di una matrice.

Per produrre l'immagine da stampare si asporta dalla matrice tutto il materiale che non deve accogliere l'inchiostro.
Per incavare la lastra di legno o di linoleum si usano generalmente delle sgorbie.

Se per trasferire l'inchiostro dalla matrice alla carta è richiesta una forte pressione si può utilizzare un torchio verticale.
Lucas Cranach il Vecchio, 1509 Preghiera nell'Orto degli Ulivi - Xilografia
Katsushika Hokusai, 1834-35 La cascata presso il monte Kurokami nella provincia di Shimotsuke - Xilografia
Erich Heckel, 1910 Xilografia

la xilografia

L'incisione su legno (in greco "xilo" significa legno) è la tecnica più antica ed ha avuto una grande diffusione in tutte le civiltà.
Anche la stampa di testi, prima dell'invenzione dei caratteri mobili, era affidata alla xilografia, le singole pagine erano incise su matrici di legno.
Il legno per la realizzazione di xilografie è scelto generalmente per la sua durezza e deriva da alberi da frutto come il pero o il ciliegio.
Dettaglio di testo inciso
Tavole di legno di pero
Maurits Cornelis Escher, 1939 matrice per Metamorfosi II
Félix Vallotton, 1896 La pigrizia
Karl Schmidt-Rottluff, 1918 Cristo e l' adultera

la linoleografia

Il linoleum è un materiale da rivestimento inventato nel 1860 e composto principalmente da polvere di sughero miscelata con olio di lino e fissato su un supporto di juta.

La duttilità e la grana superficiale del linoleum sono utilizzate da tempo per realizzare delle matrici da stampa.
Questo materiale è particolarmente indicato per le esercitazioni scolastiche, ma anche diversi artisti ne hanno fatto uso.
Il linoleum si scava facilmente con delle piccole sgorbie.
L'operazione può essere facilitata scaldando leggermente la lastra.
L'inchiostro viene steso sulla lastra con un rullo di gomma.
Per premere il foglio sulla superficie inchiostrata è sufficiente usare un mattarello.
Henri Matisse, 1940 Nudo
Pablo Picasso, 1958 Ritratto di Dama ( da Cranach)
Mimmo Paladino, 1991 Diamanti

la stampa in cavo

La stampa in cavo si chiama più propriamente a intaglio o, meglio ancora, calcografia.

L'immagine da stampare viene incisa, in cavo, su una lastra di metallo.
Successivamente, nel solco tracciato sulla lastra viene fatto penetrare l'inchiostro.
La superficie della lastra viene completamente ripulita e l'inchiostro rimasto nei solchi viene trasferito sulla carta tramite una forte pressione.
lastre in rame
lastre in zinco
tampone per inchiostrare
pulizia della lastra dall'inchiostro
torchio calcografico

LA STAMPA IN CAVO CON INCISIONE DIRETTA

L'incisione diretta è quella prodotta da uno o più arnesi che siano in grado di lasciare tracce sulla lastra.
Gli strumenti più conosciuti e affidabili sono i bulini, le punte, le rotelline e i rocker da mezzatinta. Esistono anche molte altre modalità non convenzionali per incidere.
Saranno riproducibili in stampa tutte le cavità che si rivelano adatte a contenere l'inchiostro.
Honoré Daumier, 1882 Scena di sommossa - penna e inchiostro
bulini
Le tecniche di incisione diretta richiedono un sapiente uso degli strumenti poiché ripensamenti e correzioni diventano operazioni piuttosto complesse o impossibili.
Max Liebermann, 1900 Carro fra le dune - puntasecca
Marcantonio Raimondi, 1515-16 Il giudizio di Paride - bulino
Carol Wax, 1994 Remington Return - mezzatinta

LA puntasecca

La puntasecca è la tecnica più semplice e diretta per incidere un'immagine su una lastra metallica.
Si tracciano dei solchi usando una punta d'acciaio.
I lati del solco che viene creato dalla punta sono ricchi di increspature che, al momento dell'inchiostrazione, tratterranno dell'inchiostro.
Le stampe di puntasecca si distinguono da quelle eseguite con altre tecniche poiché i tratti risultano generalmente morbidi e sfumati proprio in virtù dei bordi frastagliati dei solchi.
Ernst Ludwig Kirchner, 1920 Intrattenimento in camera
Edvard Munch, 1905 Jan Kotéra

IL BULINO

L'incisione con il bulino è la più antica delle tecniche di stampa calcografica.
La lastra viene incisa con un arnese costituito da un'asta di acciaio fissata su un manico, il bulino appunto. La punta termina con un taglio obliquo e, spinta sulla superficie della lastra, è un grado di creare un solco regolare e nitido.
Il materiale metallico viene asportato formando un truciolo arricciato.
Le stampe realizzate con il bulino si distinguono perché contengono tratti netti.
Gli effetti tonali si ottengono realizzando varie trame di tratteggio incrociato o aumentando lo spessore dei solchi.
Albrecht Dürer, 1514 Malinconia I
Giorgio Ghisi, 1574c La Madonna di Loreto
Claude Mellan, 1649 Il sudario

mezzatinta

Con la tecnica della mezzatinta è possibile ottenere delle stampe che presentano una grande ricchezza di valori tonali.
Ci sono mezzetinte che somigliano a fotografie in bianco nero.
Questa tecnica viene eseguita al negativo: la lastra viene trattata con il rocker (o berceau) in modo da essere cosparsa da una grande quantità di solchi ravvicinati.L'immagine viene quindi realizzata lavorando dal nero al bianco agendo sulla lastra con raschietti e brunitoi. Quanto più la superficie viene levigata, tanto più risulterà chiara una volta stampata.
Maurits Cornelis Escher, 1948 Goccia di rugiada
Chuck Close,1972 Keith
John British Dixon, 1773 L'incantesimo

LA STAMPA IN CAVO CON INCISIONE INDIRETTA

Le tecniche di incisione indiretta non richiedono particolari doti di incisore come a chi maneggia, ad esempio, un bulino.
Il disegno per produrre un'acquaforte si esegue con una semplice punta, mentre per l'acquatinta si usa il pennello.
protezione della lastra con vernice
bagno di morsura nella soluzione acida
L'incisione indiretta di una lastra in metallo si ottiene utilizzando una soluzione acida, solitamente di acido nitrico, in grado di corrodere la superficie nei punti desiderati.
dettaglio di acquaforte
dettaglio di acquatinta e acquaforte
Max Klinger, 1881 Fantasia sulla scoperta di un guanto - Acquaforte e acquatinta
Pablo Picasso, 1961 Jacqueline in abito da sposa - Acquaforte e acquatinta
Frank Stella, 1994 Limanora - Acquaforte e acquatinta a 36 colori

L'ACQUAFORTE

L'acquaforte prende il nome dall'acido che corrode il metallo della lastra.
È un procedimento inventato alla fine del XV secolo.
Si inizia la lavorazione ricoprendo la lastra con un fondo, una vernice che forma una pellicola in grado di resistere all'azione dell'acido.
Il disegno si esegue con una semplice punta che mette allo scoperto il metallo.
la vernice protettiva va sciolta a caldo sulla lastra
con un rullo si ottiene uno strato regolare di vernice
Dopo il bagno di morsura in una vasca contenente una soluzione acida la vernice protettiva viene completamente rimossa con un solvente.
Eventuali ritocchi e rinforzi dei tratti sono eseguiti solitamente a puntasecca o a bulino.
L'acquaforte è, fra le tecniche calcografiche, probabilmente quella più impiegata.
il disegno porta allo scoperto le zone in cui deve agire l'acido
dopo la morsura e la rimozione della vernice protettiva
Rembrandt, 1655c Cristo predicatore
Giorgio Morandi, 1954 Natura morta con nove oggetti

L'acquatinta

L'acquatinta permette di ottenere delle stampe con delle aree tonali.
Essendo una tecnica di incisione indiretta, i solchi nella lastra vengono creati tramite l'azione dell'acido nitrico.
Anziché avere un aspetto lineare, le parti incavate sono costituite da una fitta trama di forellini.
Sulla lastra metallica si sparge uno strato molto sottile di polvere di resina, la colofonia, che deve sssere in seguito fissata alla lastra sciogliendola su una piastra calda.
Le tonalità più scure derivano da immersioni nell'acido più prolungate e l'intera gamma di grigi viene ottenuta per successive morsure.
cassa per acquatinta
colofonia
effetti della morsura sulla lastra
La cassa per acquatinta è un contenitore in cui si solleva la polvere di colofonia e alla base della quale viene sistemata la lastra.
Francisco Goya, 1793-99 Fino al suo avo
Georges Rouault, 1926 Plus le coeur est noble, moins le col est roide
Piero Dorazio, 1982 Mozzafiato

la litografia

Litografia significa scrittura su pietra.
Il procedimento inventato da Alois Senefelder (1771-1834) utilizza delle lastre di pietra calcarea con una superficie molto levigata.
La litografia è la tecnica di stampa più vicina alla pittura e al disegno. Sulla pietra si disegna con una matita grassa e si dipinge a pennello.

Le tecniche di stampa come la litografia sono dette planografiche poiché la matrice non dispone di un rilievo.
L'area che trattiene l'inchiostro ha caratteristiche idrorepellenti.
Le parti esterne al disegno vengono costantemente inumidite affinché l'inchiostro grasso non vi aderisca.
Il torchio litografico non possiede un cilindro, la matrice in pietra viene fatta scivolare sotto una grossa spatola premente.
Honoré Daumier, 1861 Nadar innalza la fotografia all'altezza dell'arte
Pierre Bonnard, 1892 Manifesto per France-Champagne

la serigrafia

Serigrafia significa scrittura con la seta. Si tratta di una tecnica di origine orientale. La seta è stata sostituita già da molto tempo da una maglia finissima di nylon che viene tenuta tesa su un telaio.
L'immagine da stampare corrisponde alla superficie della tela la cui trama non è stata ostruita con un riempitivo liquido.

La stampa si esegue disponendo il telaio sul foglio di carta e spingendo l'inchiostro con una spatola gommata.
L'inchiostro attraversa la tela e aderisce alla carta.
Andy Warhol, 1975 Dalla serie: Ladies and Gentlemen
Eduardo Paolozzi, 1975 The Relay Race
Obey (Shepard Fairey), 2008 Hope