il design

Il design è il settore delle arti visive che si occupa della progettazione estetica e funzionale di oggetti d'uso comune destinati ad essere prodotti industrialmente.
È nato con l'avvento della rivoluzione industriale e da allora ha sempre accompagnato o influenzato le variazioni di gusto, i metodi di produzione e l'uso di materiali naturali o sintetici.
Tatra T77 del 1934
Ogni articolo di qualità disponibile sul mercato ha superato una fase in cui la professionalità del designer lo ha arricchito di maneggevolezza, valori estetici e, talvolta, simbolici.
Gerrit Rietveld, 1934 sedia Zig Zag
Richard Sapper, 1972 lampada Tizio
Corradino D'Ascanio, 1946 Vespa Piaggio
Verner Panton, 1957 sedia Panton

artigianato e industria

Con la rivoluzione industriale si compie la globale sostituzione delle attività manuali con procedimenti eseguiti grazie alle macchine.
Gli oggetti prodotti in fabbrica sono frutto di azioni eseguite in serie e, sin dalla loro disponibilità sul mercato, non soddisfano le esigenze di un pubblico che apprezza soprattutto la componente decorativa delle merci.
Il conflitto tra artigianato e industria segnerà la storia dell'intero Ottocento.
William Morris, 1876 carta da parati
Luogo privilegiato di sfida saranno le grandi Esposizioni Universali che mostrano al vasto pubblico i progressi dell'industria a cui si oppone un artigianato sempre più votato alla decorazione.
Michael Thonet, 1859 sedia modello n.14
La strategia di Ford, la catena di montaggio e la produzione di beni di qualità standard per grandi masse di compratori segnano la supremazia dell'industria.
Henry Cole, 1846 servizio da té
Macchina per cucire Singer del 1865
Catena di montaggio Ford nel 1924

art nouveau

È lo stile dominante nel periodo che va dal 1890 sino alla prima guerra mondiale.
Nasce come espressione della vitalità artigiana in contrapposizione alla produzione industriale.
L'art nouveau trae la sua principale ispirazione dalla natura, soprattutto dalle forme vegetali che vengono tradotte in linee flessuose e dinamiche.
La produzione dei maggiori interpreti, pur rivolgendosi idealmente al più vasto pubblico, resta prerogativa di ceti facoltosi e raffinati.
Émile Gallé, 1900c tavolo
Il successo dell'art nouveau coinvolge quasi tutti i settori delle arti: dall'architettura all'arredamento, dalla moda alla gioielleria.
René Lalique, 1900c pettine
La sua espansione territoriale è enorme e interessa le nazioni d'Europa e delle Americhe.
Hector Guimard, 1903 poltrona
Émile Gallé, 1900c vaso con clematis
Louis Comfort Tiffany, 1902c lampada

art déco

È lo stile dominante nel periodo che va dal 1890 sino alla prima guerra mondiale.
Nasce come espressione della vitalità artigiana in contrapposizione alla produzione industriale.
L'art nouveau trae la sua principale ispirazione dalla natura, soprattutto dalle forme vegetali che vengono tradotte in linee flessuose e dinamiche.
La produzione dei maggiori interpreti, pur rivolgendosi idealmente al più vasto pubblico, resta prerogativa di ceti facoltosi e raffinati.
Josef Hoffmann, 1914 coppa in vetro
Il clima culturale art déco diffonde una sorta di culto per la forma.
Si tratta di un design dal tono moderno e aulico, che si ritrova più frequentemente in oggetti di lusso.
Josef Hoffmann, 1904 sedia per il sanatorio di Puckersdorf
L'art déco punta ad una progettazione artistica totale che va dall'architettura, alla decorazione di interni, dall'arredamento alla produzione di gioielli.
Charles Rennie Mackintosh, 1902 sedia Ladderback
Peter Behrens, 1908c ventilatore modello GB 1
Le Corbusier, 1928 poltrona LC2

bauhaus

Nella scuola fondata a Weimar nel 1919 e denominata Bauhaus (casa del costruire) confluiscono le energie innovative e le idee sviluppate a livello internazionale.
L'istituto diretto da Walter Gropius favorisce la sintesi fra il lavoro dell'artista e quello dell'artigiano, accoglie come insegnanti artisti e teorici del calibro di Klee, Kandinsky, Albers e Itten.
Il lavoro svolto nei laboratori dagli allievi, guidati da personalità anche molto diverse tra loro, fu un elemento di grande spessore formativo.
Wilhelm Wagenfeld e Karl J. Jucker, 1923-24 lampada da tavolo
Il razionalismo del Bauhaus cerca di coniugare le tecniche della produzione industriale e le forme semplici e geometriche degli oggetti.
Gerrit Rietveld, 1918c sedia rossa e blu in faggio laccato
L'impiego del tubolare d'acciaio è assai diffuso. Si riesce così ad ottenere una struttura resistente, leggera e facile da pulire.
Ludwig Mies Van der Rohe, 1927 poltrona MR
Marianne Brandt, 1924c teiera MT 49
Marcel Breuer, 1926 poltrona Wassily

international style

La spinta al rinnovamento dei prodotti forniti dall'industria americana inizia durante il periodo di depressione degli anni Trenta.

Raymond Loewy nel 1936 accanto alla locomotiva S1 disegnata per Pennsylvania Railroad
Raymond Loewy, 1934 temperamatite
Charles Eames, 1946 sedia DCM
Henry Dreyfuss, 1948 ferro da stiro General Electric
L'accentuazione delle forme scultoree e aerodinamiche, lo streamline, diventa caratteristica di quel periodo.

Si può osservare in quasi tutto ciò che viene disegnato da Dreyfuss e da Loewy.
Nell'ambito del furniture design le innovazioni sono legate a nuovi metodi di produzione che consentono lo stampaggio delle lastre di legno compensato e la realizzazione di saldature ad arco sulle parti metalliche.

A partire dalla fine degli anni '40 inizia a diffondersi l'uso della plastica.
Le strutture monoblocco, come quelle progettate da Saarinen o dai coniugi Eames sono diffusissime e rappresentano ancora un simbolo di modernità.

Charles Eames, 1948 Chaise-longue

scandinavia

Il design scandinavo è il riflesso tangibile delle particolari situazioni sociali e culturali delle nazioni dell'Europa del nord.
Diventa simbolo della modernità semplice e diffusa.
Nella progettazione si presta particolare attenzione al tema della realizzazione di oggetti d'arredamento e si privilegia l'impiego di materiali naturali.
Alvar Aalto, il grande architetto, con i suoi mobili di grande eleganza, è considerato l'ispiratore non solo del design finlandese, ma anche di quello dell'intera area scandinava.
Eero Saarinen, 1956 sedia Tulip
La validità delle proposte scandinave va considerata anche nel campo sociale:la diffusione di oggetti di costo relativamente basso ma di alta qualità.
Arne Jacobsen, 1958 poltrona Swan
I sistemi di comunicazione e di marketing di IKEA rispecchiano in qualche modo quel tipo di filosofia.
Alvar Aalto, 1931-33 poltrona Paimio
Alvar Aalto, 1933 sgabello modello n.60
Kaj Franck, 1954 caraffa e sei bicchieri

scuola di ulm

La Hochschule für Gestaltung nasce nel 1946.
Il progetto si fonda sull'intenzione di ripercorrere, dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, la strada indicata dall'esperienza del Bauhaus.
La fase più dinamica dura circa vent'anni, i direttori sono Max Bill fino al 1956 e Tomàs Maldonado fino alla chiusura nel 1968.

Il design elaborato ad Ulm è piuttosto asciutto e geometrico, gli oggetti hanno un aspetto solido e compatto.
Gerd Alfred Müller, 1964 mixer M 121 Braun
I prodotti testimoniano perfettamente un rinato ottimismo nei confronti della produzione industriale che deve ora soddisfare le richieste di un crescente consumo di massa.
Dieter Rams, 1959 radio e giradischi portatile
La ricerca sulla funzionalità d'uso e l'impiego di un linguaggio visivo di grande purezza sono decisamente di tipo scientifico.
Dietrich Lubs e Dieter Rams, 1978 calcolatrice tascabile Braun
Hans Gugelot, 1963 proiettore Carousel-S Kodak
Max Bill, 1954 sgabello Ulmer Hocker

italia

Il design diventa il simbolo della ricostruzione post bellica, dell'espandersi dell'industria e del diffondersi di prodotti veramente popolari.
Il periodo più fecondo e di supremazia a livello mondiale è però quello degli anni Sessanta.
La diffusione di aziende piccole e medie ha coinvolto molti progettisti, soprattutto con studi di architettuta alle spalle, a ridisegnare nuove forme in quasi tutti i settori della produzione.
Ettore Sottsass, 1969 macchina per scrivere Valentine, Olivetti
In un paese privo di materie prime i designer italiani si sono mostrati particolarmente abili nel plasmare oggetti in plastica e in nuovi materiali.
Marco Zanuso, 1965 televisore Algol 11
Marcello Nizzoli, 1956-57 macchina per cucire Mirella, Necchi
Settori importanti come quello dell'automobile o dell'arredamento non mostrano appannamenti e restano tuttora sinonimi di creatività italiana.

Vico Magistretti, 1973 poltrona Maralunga
Vico Magistretti, 1977 lampada da tavolo Atollo n.233

giappone

In Giappone l'apparizione della figura del designer come professionista autonomo è relativamente recente.
Le scelte decisionali sull'aspetto da dare agli oggetti erano solitamente risolte in ambito aziendale.
Dagli anni Ottanta diverse personalità, in parte formatesi all'estero, hanno iniziato a proporre degli oggetti che hanno ottenuto notorietà a livello mondiale.

Isamu Noguchi ha vissuto negli Stati Uniti ed è stato artista scultore e progettista di paesaggi.
Toshiyuki Kita, 1981 poltrona Wink
Shiro Kuramata ha avuto stretti contatti con gli operatori del design italiano, è stato probabilmente la figura di maggiore spicco per ironia ed eleganza formale.
Isamu Noguchi, 1944 tavolo IN-50
Nelle opere dei designer giapponesi si vedono convivere in modo armonioso la cultura tradizionale, legata a forme semplici ed essenziali, e la modernità di materiali innovativi e di rilevanza tecnologica.
Shiro Kuramata, 1986 poltrona How High the Moon
Kazuide Takahama, 1965 Double Lounge Chair
Shiro Kuramata, 1970 cassettiera Side 2

post moderno

Le tematiche postmoderne caratterizzano il mondo della progettazione di oggetti a partire dagli anni '80.
Le anticipazioni in architettura sono dovute a Robert Venturi sin dal 1966.
Il design postmoderno si distingue per l'allontanamento dalla linea di pensiero che aveva guidato la progettazione fino dagli anni '20.

Appaiono quindi oggetti che presentano una grande varietà di forme e di colori.
Sono frequenti le citazioni e le parodie di prodotti del passato.
Philippe Starck, 1990 spremiagrumi Juicy Salif
Il distacco dal razionalismo e dalla fiducia nel progresso, che avevano guidato la creatività del "moderno", si esplicita nella predilezione per il miscuglio eclettico.
Stefano Giovannoni, 1998 macina sale e pepe The Chin Family
Il design postmoderno è ancora in voga ed è assai diffuso: lo si incontra negli oggetti che presentano evidenti contenuti simbolici e giocosi.
Ettore Sottsass, 1981 libreria Carlton
Michael Graves, 1985 bollitore
Alessandro Mendini, 1978 poltrona di Proust

post moderno

Il minimalismo è una tendenza progettuale che si diffonde a partire dagli anni '90 ed è una risposta agli eccessi postmoderni.
La filosofia del minimalismo ha a che fare con la sostenibilità ambientale e propone oggetti ridotti alle loro forme essenziali.
La Minimal Art, la corrente degli anni '50 di cui fanno parte artisti come Donald Judd, Dan Flavin e Robert Morris, serve da punto di riferimento, ma le radici del design minimalista sono già presenti nel Bauhaus e nella scuola di Ulm.
Donald Judd, 1979 prototipo di sedia
L'oggetto minimalista è geometrico e asciutto, senza riferimenti simbolici.
Shiro Kuramata, 1990 libreria
Si diffonde la preferenza per l'impiego di un solo materiale e di un solo colore.
Angelo G. Fronzoni, 1964 sedia Serie 64
Il design minimalista procede ad uno svuotamento materico e diffonde un'aura di purezza, una specie di "etica delle forme".

Jean Nouvel, 1994 tavolo Less
Philippe Starck, 1999-2000 sedia La Marie