METTERE ORDINE FRA I COLORI

Cercare di capire i fenomeni che influenzano la creazione di un colore, determinare quali siano le componenti da utilizzare per ottenere un deterninato tono non sono problemi semplici da risolvere.
Il modello colorimetrico C.I.E.
Nelle varie epoche assistiamo ad una continua ricerca in questo settore.

Gli studi derivano da una curiosità scientifica ma, soprattutto dopo l'inizio dell'era industriale, forniscono norme precise per la produzione commerciale.
Campionario Pantone per la quadricromia (CMYK)
Il "gioco" complesso dei colori, la loro qualità visiva, e soprattutto il loro abbinamento ha da sempre interessato gli artisti quale strumento di espressione. Oggi anche l'influenza fisiologica del colore è accertata, ma la ricerca sul fenomeno non prevede interruzioni.
Richard Paul Lohse (1902-1988), 1971 Movimento di otto colori attorno ad un asse

I COLORI NELL'ANTICHITÀ ED IN ORIENTE

La percezione e l'uso del colore varia moltissimo sia nel tempo, sia nelle aree geografiche.

Benché fenomeni naturali come l'arcobaleno siano conosciuti in ogni epoca, non esisteva nel passato una definizione dei colori principali e delle loro mescolanze.

I termini e l'estensione del vocabolario usato per nominare un colore derivano direttamente dall'esperienza: le popolazioni delle zone artiche hanno molti più termini di noi per descrivere le diverse qualità del colore bianco.
La suddivisione in tre spicchi non è completamente corretta poiché il rosso veniva percepito come colore intermedio rispetto al bianco e al nero.
Nell'antichità e sino al XIII secolo in Occidente i colori sono sostanzialmente solo tre. Questo non vuol dire che non esistessero altre tinte, significa semplicemente che non era importante nominare in modo diverso un verde rispetto, ad esempio, al blu.
Per culture asiatiche, oceaniche o dell'Africa nera, a proposito di un colore, anziché il tono, è molto più importante sapere se si tratta di un colore secco o di un colore umido, di un colore morbido o di un colore duro ecc.
Questo tipo di concezione è quasi assimilabile alla sinestesia.
La suddivisione in tre spicchi non è completamente corretta poiché il rosso veniva percepito come colore intermedio rispetto al bianco e al nero.
Nella tradizione giapponese si riconoscono cinque colori "capostipiti" e nove colori secondari che derivano dalla mescolanza dei primari.
Un colore "capostipite" non veniva mai usato accanto ad un secondario di cui era un componente.

LA TEORIA DI NEWTON

Una classificazione del colore è proposta fin dal lontano 1611 in Physica, un manoscritto del filosofo, teologo e astronomo finnico-svedese Sigfrid Aron Forsius (1550-1624).

Egli ritiene che i colori siano cinque: il rosso, il blu, il verde, il giallo e il grigio
Il fenomeno della dispersione della luce bianca è alla base della teoria di Isaac Newton (1643-1727) che, in un trattato dal titolo Optice del 1706, definisce sette colori primari.
Nello schema di destra assegna ad ogni colore un arco diverso in funzione di corrispondenze che egli pensa che i colori abbiano con le sette note musicali.

Per Newton i colori sono:rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco e violetto.
Il rapporto tra luce e colore contenuto nelle teorie di Newton fu poi diffuso in tutta Europa da molti autori.

A Venezia, autori come Giambattista Piazzetta e Canaletto, attinsero probabilmente alle teorie di Newton attraverso l'opera del saggista e collezionista d'arte Francesco Algarotti (1712-1764)
Canaletto - 1725-30 San Cristoforo, san Michele e Murano visti dalle Fondamenta Nuove - Museum of Art, Dallas

musica e colore

L'analogia tra le note musicali ed i colori proposta da Newton mantiene anche oggi aspetti affascinanti che non hanno mancato di stimolare la produzione di diversi artisti e musicisti.
Un fotogramma da La colonna sonora in Fantasia di Walt Disney, 1940
L'invenzione del cinema ha permesso di mettere in particolare risalto la componente dinamica della musica e gli esperimenti sono iniziati ancor prima dell'introduzione delle pellicole a colori.
Viking Eggeling, 1924 Sinfonia diagonale
L'arrivo del cinema sonoro rappresenta una soluzione ideale per lo sviluppo della tematica musica-colore.
In Fantasia, film d'animazione di Walt Disney del 1940, c'è una parte astratta in cui la protagonista è la colonna sonora.
Nel 1971 il geniale cineasta Norman McLaren produce Synchrony in cui le forme colorate costituiscono l'impronta sonora.
Una immagine da Synchromy, film di Norman McLaren, 1971
Il lavoro di conversione tra note musicali e colori riguarda anche le tecniche più tradizionali. Luigi Veronesi ha lavorato a lungo sulla conversione di spartiti musicali in composizioni cromatiche.
Luigi Veronesi, 1970-81 Gnossienne n.5 Trascrizione di un brano di Eric Satie
Questo il sistema di conversione:
MUSICA - PITTURA
timbro - altezza
intensità - durata
tinta - luminosità
saturazione - estensione

musica e colore

La Teoria dei Colori pubblicata a partire dal 1810 da Wolfgang von Goethe (1749-1832) è un'opera fondamentale e, dopo quella di Newton che si occupa soprattutto di fisica, finisce per influenzare la produzione di molti artisti.


Il paesaggista romantico inglese Joseph Mallord William Turner (1775-1851), in una sua opera, cita esplicitamente l'opera di Goethe.
Tavola didattica della Teoria dei Colori (1842)
J.M.W.Turner, 1843 Luce e colore (La teoria di Goethe) La mattina dopo il diluvio
Philipp Otto Runge (1777-1810) è, dopo Friedrich, il più grande esponenete della pittura romantica tedesca. Fu in corrispondenza con Goethe e pubblicò la sua "Farben-Kugel" nel 1810.
Il suo modello tridimensionale è molto importante poiché permette di classificare i colori secondo tonalità, saturazione e luminosità.
Philipp Otto Runge, 1810 Farben-Kugel

DA CHEVREUL AD HENRY

L'Ottocento è il secolo in cui ci si dedica maggiormente allo studio delle armonie cromatiche.
L'opera sullo studio del colore del francese Eugène Chevreul (1786-1889), grande scienziato e inventore attivo in molte discipline, viene pubblicata nel 1839.
Chevreul,1864 Des couleurs et de leurs applications à l'aide des cercles chromatiques
De la Loi du Contraste Simultané des Couleurs di Chevreul finirà per influenzare in modo essenziale le ricerche pittoriche degli Impressionisti, ma soprattutto, quelle degli esponenti del Pointillisme.
Charles Henry, 1889 Cercle chromatique
Lo studio di Charles Henry si rivolge all'influenza che hanno sulla psiche gli elementi visivi.
Esistono, per Henry, colori «tristi» e colori «allegri», essendo quelli allegri i colori caldi - il rosso, l'arancio e il giallo - e quelli tristi il verde, il blu e il viola.

Nel 1885 le teorie di Henry furono riprese dal pittore Paul Signac (1863-1935), esponente dei cosiddetti "impressionisti scientifici".
Paul Signac, 1888 Application du Cercle Chromatique de Mr. Ch. Henry

COLORIMETRIA E BAUHAUS

Nel Novecento gli studi sul colore coprono uno spettro ancora più ampio e tendono a seguire due filoni principali.

Le esigenze normative dell'industria portano alla creazione di una vera e propria scienza: la colorimetria.
Il modello di Munsell è del 1905, quello di Ostwald è del 1915, il gradiente del sistema C.I.E (Comitato internazionale per l'illuminazione) è del 1931.
Tavola del Munsell Book of Color, 1929
Tavola di Wilhelm Ostwald, 1917 Der Farbenatlas
Josef Albers,1947c Studio per Homage to the Square
Artisti e psicologi, d'altro lato, non smettono di interrogarsi sulle modalità espressive legate all'accostamento dei colori.
Sono soprattutto esponenti dell'area astrattista e dell'arte concreta che ci forniscono le riflessioni più importanti.
Johannes Itten (1888-1967) è l'autore più conosciuto, ma non vanno dimenticati Kandinskij, Moholy-Nagy e Albers, tutti accomunati dall'esperienza didattica presso il Bauhaus.
Johannes Itten, 1961 da Kunst der Farbe

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Dettaglio della litografia Belvedere di Maurits Escher del 1958.
Il logo delle automobili Renault
Il triangolo di Penrose
sembra essere la rappresentazione di un oggetto tridimensionale, ma ci rendiamo conto che questa forma non può essere costruita in modo compatto.

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Domenico Ghirlandaio, 1489
Ritratto di Giovanna degli Albizzi
Vincent Van Gogh, 1890
Ritratto del Dottor Gachet
Léon Bonnat, 1878
Ritratto di mademoiselle Franchetti
Gutzon Borglum,1927-41 Ritratti di quattro presidenti
Monte Rushmore, Sud Dakota
Julian Schnabel, 1991
Ritratto di Dennis Hopper

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La corte - disegno di Paul Flora del 1966
Henri de Toulouse-Lautrec, 1893 Studio per Loïe Fuller alle Folies Bergères
Amedeo Modigliani, 1911 Anna Achmatova
Manifesto di Henri van de Velde del 1898

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Honoré Daumier, 1882 Scena di sommossa - penna e inchiostro
Peter Paul Rubens, 1623c Dama d'onore dell'infanta Isabella - sanguigna e matita nera
Leonardo da Vinci, 1490c Studio di cavalli - matita d'argento su carta
Piet Mondrian ,1908-09 Crisantemo - carboncino

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Il ruolo delle patatine è marginale rispetto alla salsa
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