Il colore

L'apparire del colore è un fenomeno legato alla presenza della luce che, coinvolgendo le caratteristiche dei pigmenti che rivestono varie superfici, genera una serie vastissima di fenomeni.

L'approccio scientifico al colore interessa molte discipline.
L'ottica è il settore della fisica che indaga la natura della luce.
La chimica opera con sostanze che fungono da tinture e coloranti.
La fisiologia studia il funzionamento dell'occhio e dell'apparato nervoso. La psicologia analizza il campo degli stimoli che vengono potenziati dalla presenza del colore.
Interazione della luce bianca con varie superfici
Dispersione della luce su un film di gasolio


Assortimento di matasse di lana

I CONTRASTI DI COLORE SECONDO JOHANNES ITTEN

Foto del 1920 di Itten che indossa un abito legato all'esoterismo Mazdaznan


Schizzi per Farbkugel del 1919
Johannes Itten è ricordato per essere stato uno dei massimi esponenti della ricerca artistica legata all'astrattismo. Guidato da una concezione spirituale dell'arte è stato un instancabile teorico e un grande pedagogo.
È nato nei pressi di Berna, a Süderen-Linden (oggi Wachseldorn) nel 1888.
Si è formato come insegnante e come pittore tra Berna e Ginevra fino al 1913.
Durante la prima guerra mondiale si trasferisce a Vienna, lì conosce Walter Gropius che nel 1919 lo chiamerà a diventare uno dei primi insegnanti del Bauhaus statale di Weimar.
A seguito di divergenze con Gropius, nel 1923, abbandona il Bauhaus per dedicarsi completamente al tempio della Comunità Mazdaznan a Zurigo.
Dal 1926 al 1934 dirige una propria scuola a Berlino e si occupa fino al 1938 della scuola di progettazione di disegno tessile a Krefeld.
Nel 1938, dopo la chiusura ordinata dal regime nazista delle scuole in cui operava, diventa direttore della Kustgewerbeschule di Zurigo.
Muore a Zurigo nel 1967.
La sua pubblicazione più conosciuta, che riassume le sue teorie sul colore, è del 1961 e si intitola Kust der Farbe (L'arte del colore).
Itten 1919 Aufstieg und Ruhepunkt


IL CONTRASTO TRA COLORI PURI

Un contrasto tra colori puri si realizza accostando tinte che possiedono il massimo grado di purezza.
Generalmente consideriamo colori puri i colori primari e tutte le mescolanze ottenibili dall’impasto di due primari.
Bianco e nero, non mescolati tra loro, possono servire a dare risalto ancora maggiore ad una composizione di colori puri.
Henri Matisse, 1943 Natura morta con limoni e sassifraghe
Ruedi Külling, 1968 Pubblicità Sinalco
Illustrazione del Commentario dell'Apocalisse di Beato di Liebana, XI secolo

IL CONTRASTO di chiaroscuro

Si ottiene utilizzando tinte che hanno diverse luminosità.
Possono essere impiegati toni puri o mescolanze.
Bianco e nero rappresentano ovviamente il massimo contrasto chiaroscurale.
Juan Sánchez Cotán, 1602 Natura morta
Steinemann e Clemenz, 1988 Manifesto per il Natur-Museum di Lucerna
Rembrandt, 1650 Uomo con l'elmo dorato

IL CONTRASTO di caldo-freddo

I colori sono in grado di trasmettere sensazioni di tipo termico.
Questo contrasto si ottiene utilizzando tinte che hanno una componente giallo-rossa e tinte che hanno una dominante blu.
Le stesse componenti permettono di esprimere altre situazioni tra poli opposti:
soleggiato-ombreggiato
vicino-lontano
asciutto-umido
pesante-leggero
Babst e Zürcher, 1979 Manifesto per il risparmio energetico
Marc Chagall, 1963 Particolare della vetrata dell'Antico Testamento, cattedrale di Metz

IL CONTRASTO tra complementari

Si basa sull’accostamento di colori che si trovano in posizioni diametralmente opposte nel cerchio cromatico.
È la situazione in cui si crea il massimo contrasto e il maggiore rafforzamento delle tinte.
In questo modo si ricostituisce la “totalità cromatica” poiché nella composizione sono presenti, puri o come mescolanze, tutti e tre i colori primari.
Claude Monet, 1904 Il Parlamento di Londra
George Noordanus, 1971 Manifesto per il Partito Socialista Pacifista
Giacomo Balla, 1914 Mercurio passa davanti al Sole visto da un cannocchiale

IL CONTRASTO simultaneo

I colori di una composizione si influenzano reciprocamente.
Nel percepire un colore, il nostro apparato visivo è indotto a ricostruirne il complementare e questo, secondo la prima legge di Chevreul, fa sì che esso assuma apparenze diverse a seconda del contesto in cui è collocato.
Questo fenomeno viene percepito maggiormente sulle tinte che si avvicinano al grigio neutro.
Claude Monet, 1873 I papaveri
El Greco, 1608-14 L'immacolata concezione

IL CONTRASTO DI QUALITÀ

I colori accostati appartengono alla stessa tinta, ma possono venire variati in quattro modi:
1- con il bianco (si abbassa la saturazione)
2- con il nero (si modifica la luminosità)
3- con il bianco ed il nero (cioè con il grigio)
4- si può offuscare un colore puro con il suo complementare (anche in questo caso entra in gioco il grigio).
Georges de La Tour, 1645c Il neonato
Alphonse Mucha, 1896 Manifesto per il Salon des Cents
Pablo Picasso, 1904 La Celestina

IL CONTRASTO DI quantità

I fattori che determinano l’effetto visivo di un colore sono legati alla sua intensità e alla vastità della superficie che occupa.
Questo fa sì che, in una composizione, per raggiungere una rapporto equilibrato, una piccola porzione di colori luminosi è in grado di bilanciare una vasta estensione di tinte più scure.
Paul Klee, 1923 Der Seefahrer
Mathias Babst, 1988 Manifesto Postomat
Paul Klee, 1923 Architettura

I pigmenti

Fare pittura consiste essenzialmente nel saper distribuire dei pigmenti su una superficie di supporto.
La qualità del risultato e la sua durata non dipende solamente dal tipo di pigmento, ma anche dalle caratteristiche della sostanza legante e del supporto, nonché dall'azione dei raggi solari.

Nella storia dell'arte i pigmenti hanno una grande importanza, determinano sia il grado di conservazione, sia il fascino di un dipinto.
Rosso pompeiano - Villa dei Misteri, Pompei
Yves Klein, 1962 IKB 191
Le particelle di pigmento prodotte industrialmente hanno dimensioni che vanno dai 50 ai 500 nm.
Per essere utilizzato un pigmento deve sempre essere disperso in un mezzo legante, per questo motivo polvere colorata e legante devono essere ben amalgamati.
Blu di lapislazzuli impiegato da Giotto per gli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova - 1303-04
La disponibilità e, soprattutto, il costo di determinati pigmenti ha influenzato le scelte dei committenti e degli artisti.
Anish Kapoor, 2010 Untitled

I pigmenti inorganici

I pigmenti inorganici sono composti da elementi chimici diversi dal carbonio.
Esistono tre tipi di pigmenti inorganici: le terre, i minerali e i sintetici.
I dipinti più antichi sono stati eseguiti, oltre che con il nerofumo, con terre di varie intonazioni.
Il giallo cromo è stato impiegato frequentemente da Van Gogh.
Gli Egiziani furono i primi ad essere in grado di produrre dei colori sinteticamente. Il famoso il blu egiziano, usato anche nel Medioevo e nel Rinascimento, è un doppio silicato di rame e calcio
Il vermiglione o cinabro olandese deriva da un minerale che contiene solfuro di mercurio. Lo possiamo vedere frequentemente osservando le opere di Vermeer.
Johannes Vermeer, 1655 Santa Prassede

le terre

I pigmenti di terra derivano dalla disgregazione di ferro o manganese.
Se derivano dalla roccia feldspatica contengono alluminio e silicio.
La terra d'ombra è un'argilla di silicato di alluminio.
Il cinabro (vermiglione) è un rosso-arancio molto brillante. Era conosciuto ed utilizzato in Cina fin dai tempi preistorici.
Le ocre sono argille di silicato di alluminio.
La terra d'ombra bruciata si produce riscaldando la terra cruda.
Il pigmento che ne deriva assume un tono marrone-rossiccio.
Il lapislazzuli (blu oltremare) è stato utilizzato a partire dal VI secolo.
La terra di Siena è un ocra
La terra verde è formata da silicati contenenti ossido di ferro.
L'argilla cinese, il gesso o il bianco di barite sono i bianchi più usati.

PIGMENTI INORGANICI SINTETICI

La maggior parte dei pigmenti inorganici non ha oggi una origine naturale, ma viene prodotta industrialmente.
I pigmenti derivati dal solfuro di cadmio e dal selenio sono stati introdotti a partire dal 1910 e offrono una vasta gamma di gialli e di rossi opachi.
Il bianco di piombo (carbonato di piombo basico) fu prodotto per la prima volta nel IV sec. a.C.
Il bianco di zinco (ossido di zinco) si diffuse a partire dal 1834.
Il bianco di titanio (biossido di titanio) esiste dal 1918.
Il blu di Prussia, scoperto accidentalmente nel 1704 viene ormai sostituito dal Blu di Ftalocianina.
Il verde di cobalto è formato da ossido di cobalto miscelato con zinco.
Il giallo di Napoli (piombo antimoniale) viene usato per la prima volta nel XVIII secolo.
Il blu di cobalto ed il blu ceruleo sono prodotti creati nel XIX secolo e tuttora utilizzati.
Il viridio e l'ossido di cromo anidro furono scoperti nel 1850.

I pigmenti organici

I pigmenti organici sono formati da composti a base di carbonio.
Quelli di origine naturale sono derivati da esseri viventi.
Sono molte le piante che, trattando in modo adeguato le foglie, le radici o la corteccia, permettono di ottenere dei pigmenti.

La pianta di guado contiene una discreta quantità di indaco.
Viene usata a partire dal Medioevo per colorare di blu i tessuti.
All'inizio dell'Ottocento, con la nascita della chimica organica, si riescono ad ottenere delle sostanze coloranti anche partendo da composti inorganici.

I nuovi pigmenti organici stanno continuamente aumentando di numero e diventa sempre più complesso assegnare loro un nome.
L'indice dei colori viene continuamente aggiornato dalla Società dei Tintori e dei Coloristi
Valentino che libera Silvia da Proteo è un dipinto del 1850-51 di William Holman Hunt. Nei toni di rosso, di porpora e di verde si può osservare che l'artista utilizza i prodotti della nuova chimica del colore.

pigmenti organici naturali

I pigmenti organici sono costituiti da composti a base di carbonio.
I coloranti tradizionali avevano una origine animale o vegetale.
La maggior parte dei pigmenti organici naturali è stato usato in passato per creare delle tinture.
La gomma gutta è un pigmento giallo di origine vegetale: è una resina gommosa estratta dalla garcinia
Il sangue di drago è una resina rossa che si ottiene cogliendo prematuramente i frutti della palma.
La lacca di robbia è un pigmento rosso di origine vegetale che si estrae dalla radice della robbia.
Il giallo indiano non viene più prodotto. Derivava dall'essicazione dell'urina di vacche nutrite esclusivamente con foglie di mango.
Il mummia è un pigmento brunastro che si otteneva dai resti delle mummie egizie imbalsamate con sostanze bituminose.
Il rosso carminio è conosciuto in Europa sin dalla metà del XVI secolo. Ha una origine animale, è ottenuto dalla cocciniglia, un insetto parassita del cactus.
Il seppia, veniva estratto da una sacca della seppia contenente inchiostro
Il colore porpora, simbolo dei ruoli di vertice presso i Romani e nella Chiesa cattolica, veniva estratto dalle conchiglie della famiglia dei muricidi.

pigmenti organici sintetici

Questo gruppo di pigmenti comprende composti assai complessi a base di carbonio che non hanno origine naturale, ma vengono creati in laboratorio.
I pigmenti sintetici vengono utilizzati a partire dal 1935, da quando furono inventati il blu e il verde di ftalocianina.
I quinacridoni permettono la creazione di pigmenti che vanno dal rosso al viola.
I perileni sono pigmenti rossi di ottima qualità e vengono frequentemente usati nell'industria automobilistica.
L'arancio 5 appartiene al gruppo dei pigmenti azoici (azopigmenti).
Il rosso 88 è un tioindaco. I pigmenti di questo tipo vanno dal rosso al violetto.
Il giallo 110 è basato sulla struttura molecolare dell'isoindolo.
Ha una elevata stabilità alla luce e al calore.
Le ftalocianine di rame hanno un cristallo molto stabile e servono per produrre pigmenti blu e verdi.
Il porpora di bioaxazina, come altri toni viola appartiene al gruppo dei pigmenti diossanoici.
Biossopirrolopirrolidoni si definiscono i pigmenti come questo rosso DPP

La simbologia

tavole

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London

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Dettaglio della litografia Belvedere di Maurits Escher del 1958.
Il logo delle automobili Renault
Il triangolo di Penrose
sembra essere la rappresentazione di un oggetto tridimensionale, ma ci rendiamo conto che questa forma non può essere costruita in modo compatto.

Paris

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Domenico Ghirlandaio, 1489
Ritratto di Giovanna degli Albizzi
Vincent Van Gogh, 1890
Ritratto del Dottor Gachet
Léon Bonnat, 1878
Ritratto di mademoiselle Franchetti
Gutzon Borglum,1927-41 Ritratti di quattro presidenti
Monte Rushmore, Sud Dakota
Julian Schnabel, 1991
Ritratto di Dennis Hopper

Prova

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La corte - disegno di Paul Flora del 1966
Henri de Toulouse-Lautrec, 1893 Studio per Loïe Fuller alle Folies Bergères
Amedeo Modigliani, 1911 Anna Achmatova
Manifesto di Henri van de Velde del 1898

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Tokyo

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Honoré Daumier, 1882 Scena di sommossa - penna e inchiostro
Peter Paul Rubens, 1623c Dama d'onore dell'infanta Isabella - sanguigna e matita nera
Leonardo da Vinci, 1490c Studio di cavalli - matita d'argento su carta
Piet Mondrian ,1908-09 Crisantemo - carboncino

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Il ruolo delle patatine è marginale rispetto alla salsa
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Pochi tratti permettono di riconoscere il personaggio
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Testo di prova 3
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