LE TECNICHE PITTORICHE

La colorazione delle immagini dipende in modo rilevante dalla qualità e dalla purezza dei pigmenti impiegati.
Le tecniche per dipingere che si sono sviluppate nel corso della storia dell'arte sono tantissime, ma il campo resta comunque aperto a soluzioni nuove ed individuali.
Claude Monet, 1916c Ninfee
Jacob De Gheyn, 1612 Fiori in un vaso di vetro
Emil Nolde, 1945c Papaveri
Sam Francis, 1956 Senza titolo

le matite colorate

Le matite colorate sono prodotte con un procedimento simile a quello delle matite di grafite, ma le mine non vengono cotte in un forno perché questo potrebbe danneggiare i pigmenti.
La parte colorante è un composto che contiene, oltre ai pigmenti, anche gesso, talco o caolino e un legante come gomma di cellulosa.

Con le matite colorate si possono ottenere molti effetti. Generalmente i toni sono piuttosto delicati anche a causa delle minuscole insenature bianche del foglio che il pigmento non riesce a riempire.
Con la sovrapposizione di più toni si riescono ad ottenere delle buone mescolanze ottiche.

David Hockney, 1976 Grande vaso,Hotel Garden, Arizona Biltmore
Oskar Kokoschka, 1941 Piccoli squali

i pennarelli

I pennarelli sono apparsi sul mercato a partire dagli anni '60 del secolo scorso.
Negli Stati Uniti, dove sono stati inventati, avevano un uso industriale, ma in Giappone sono stati modificati rendendoli strumenti molto conosciuti ed assai diffusi.

Sono costituiti da un cilindro di feltro che contiene una soluzione colorata con acqua e alcol e rinchiuso in un involucro di plastica.
La punta è di nylon e può avere varie forme e dimensioni. Ogni pennarello va protetto con un cappuccio per evitare che l'inchiostro evapori troppo in fretta.
I colori sono vivaci e luminosi, si possono affiancare e sovrapporre ma difficilmente si possono mescolare.
Per diluire il colore sul supporto e per creare effetti di sfumatura si usa solitamente un bastoncino d'ovatta imbevuto d'alcol.
Pennarelli con particolari inchiostri sono in grado di scrivere su superfici in metallo o in plastica.

I pennarelli sono molto usati nel campo della grafica e della moda, soprattutto quando si vuole visualizzare rapidamente la propria idea.
Illustrazione di Minjae Lee
Art brut: un'opera di František Dymáček
Un disegno di moda eseguito a pennarello

colori a tempera

La tempera deve il suo nome al verbo "temperare" cioè mescolare. Si tratta, in effetti, di colori i cui pigmenti sono mescolati con acqua ed un legante.
La tempera all'uovo, molto usata in passato, sfruttava il potere adesivo dell'uovo.

Molti capolavori della pittura dei secoli che precedono il Rinascimento, soprattutto se si tratta di dipinti su tavola, sono stati eseguiti con questa tecnica.
Sono state eseguite a tempera, ad esempio, due grandi opere di Botticelli: La Primavera e La nascita di Venere.
I colori a tempera possiedono generalmente una buona resa cromatica ed è abbastanza facile stenderli in modo omogeneo.
Sono colori decisamente coprenti e di rapida essicazione. Queste caratteristiche li rendono poco adatti per creare sfumature e passaggi graduali da un tono all'altro.
Michelangelo Buonarroti, 1504-05 Sacra Famiglia
(Tondo Doni)
Mario Sironi, 1924c Lo sciatore
Theo van Doesburg, 1927 Progetto per il Café Aubette di Strasburgo

l'acquarello

Gli acquerelli sono prodotti macinando i pigmenti più finemente di quanto non si faccia per la tempera. Anch'essi contengono un mezzo legante solubile in acqua.
Questo legante è solitamente costituito da gomma arabica, nell'Antico Egitto veniva usato il miele.
Albrecht Dürer, 1495 Studio per cavaliere
L'acquerello è la tecnica pittorica che più si basa sulla trasparenza.
Si utilizza una abbondante quantità di acqua e, per questo motivo, è meglio lavorare su carta ruvida a base di cotone che abbia uno spessore consistente.

J.M.W Turner, 1848c
Il lago di Lauertz con Schwyz e i Mythen
L'acquerello è stato spesso usato dagli artisti per lavorare all'aperto e per cogliere appunti visivi relativi al paesaggio o ai fenomeni atmosferici e fissando le immagini su album o taccuini.

Vasilij Kandinskij, 1910
Il primo acquerello astratto

colori ad olio

I colori ad olio sono prodotti mescolando i pigmenti con un olio essiccante (o semi-essiccante) come l'olio di linseme, di noce, papavero o cartamo.

La grande diffusione della pittura ad olio avviene dopo il XV secolo e si propaga prima in Italia, poi in Europa, partendo dalle Fiandre.

Il supporto ideale per questo tipo di pittura è la tela. In effetti la stragrande maggioranza dei dipinti esposti nei musei sono stati eseguiti ad olio su tela.

I colori ad olio sono apprezzati per la loro versatilità: possono essere applicati con il pennello o con la spatola, possono formare uno strato spesso ed irregolare oppure essere tirati e levigati in strati sottili.

Hanno una essicazione decisamente lenta e questo fatto consente al pittore di avere dei ripensamenti durante l'esecuzione dell'opera.
Un altro loro pregio è dato dalla possibilità di creare velature sovrapponendo vari strati di tinte diluite.
Raffaello, Raffaello, 1506c Madonna col Bambino e San Giovannino (Madonna del prato o del Belvedere)
Auguste Renoir, 1876 L'altalena
Marc Chagall, 1913-14c Autoritratto con sette dita

colori-acrilici

I colori acrilici sono stati sviluppati a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso.
Attualmente sono probabilmente il mezzo più usato dagli artisti.
Ciò è dovuto soprattutto alla loro versatilità:
i colori acrilici possono creare velature molto delicate, rimangono stabili e non ingialliscono come i colori ad olio.
L'essicazione è rapida, ma può essere ritardata con speciali additivi.
La dliuizione e la pulizia degli utensili si effettua semplicemente con l'acqua.

David Hockney, 1967 A Bigger Splash
Morris Louis, 1959-60 Point of Tranquility

l'aerografo

L'aerografo è probabilmente lo strumento manuale tecnicamente più complesso e costoso.
Serve a spruzzare piccole quantità di colore liquido in modo preciso e con flusso regolare.
La direzione e la dimensione dello spruzzo sono ottenuti maneggiando con movimenti delicati l'aeropenna che riceve un flusso continuo di aria compressa da un compressore.

L'uso dell'aerografo si rende indispensabile in tutte quelle situazioni in cui vengono richiesti dei passaggi di tinta particolarmente delicati e regolari.
L'esecuzione del lavoro a spruzzo si rivela particolarmente complessa poiché, per ogni settore del dipinto, vengono create delle maschere protettive tagliando con precisione un foglio adesivo in plastica trasparente.
L'uso dell'aerografo è frequente in modellistica e nella decorazione di veicoli, ma lo si può vedere impiegato anche nel campo della cosmetica e persino in pasticceria.
John Salt, 1972 White Chevy Red Trailer
Charles Bell, 1982 Chanel